Questa nuova edizione, resa necessaria dall’esaurimento della precedente tiratura, tiene conto degli sviluppi intervenuti nel settore del diritto diplomatico-con¬solare internazionale ed europeo tra il luglio 2020 ed il maggio 2022. Un periodo caratterizzato da numerosi accadimenti, talvolta del ...
Questa nuova edizione, resa necessaria dall’esaurimento della precedente tiratura, tiene conto degli sviluppi intervenuti nel settore del diritto diplomatico-con¬solare internazionale ed europeo tra il luglio 2020 ed il maggio 2022. Un periodo caratterizzato da numerosi accadimenti, talvolta del tutto imprevedibili, che hanno avuto significative ricadute nella prassi.
Il fatto più eclatante, pur se temporalmente recente, è rappresentato dall’ag¬gressione armata perpetrata, il 24 febbraio 2022, dalla Federazione Russa ai danni dell’Ucraina, mediante invasione e occupazione di territori. Gli europei, che vivevano nell’idea che il continente sarebbe vissuto in pace – mito già infranto, nel 1999, nell’ex Jugoslavia – assistono da più di 100 giorni ad una tragica guerra di tipo novecentesco nell’Europa del terzo millennio, che ha messo pure in gioco gli stessi valori della democrazia. Ciò ha consentito, tuttavia, di verificare la rispondenza alla realtà degli istituti concernenti le relazioni diplomatiche nei conflitti armati internazionali.
La correlazione che è stata fatta tra l’invasione russa dell’Ucraina e la rivendicazione territoriale di Pechino su Taiwan ha consigliato di approfondire le relazioni diplomatiche e para diplomatiche della Repubblica di Cina.
Ma anche altri episodi presentano sicuro interesse dal punto di vista del diritto, della prassi, della giurisprudenza e delle vicende diplomatico-consolari. Anzitutto, occorre ricordare che la pandemia da COVID-19 non è certamente stata debellata e ciò ha comportato, per un verso, il radicamento di modalità “virtuali” per le relazioni diplomatiche e, per altro verso, un impegno davvero straordinario per il corpo diplomatico di ogni Paese in tutto il mondo.
In secondo luogo, la decisione dell’amministrazione Trump, del dicembre 2020, dopo la normalizzazione dei rapporti tra Marocco e Israele, di riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara occidentale e, quindi, di aprire un posto virtuale consolare (dipendente dall’ambasciata statunitense a Rabat) ha spinto a dedicare un nuovo paragrafo alla questione dell’apertura di uffici consolari nei territori occupati.
In terzo luogo, un altro caso particolarmente enfatizzato dai media ha riguardato la c.d. questione della poltrona d’onore riservata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, accanto al presidente Racep Tayyip Erdogan, lasciando la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, distanziata su di un divano, durante la visita ufficiale effettuata dai due leader dell’Unione ad Ankara il 6 aprile 2021. Un caso da manuale nel protocollo di cerimonia, che ha suggerito, a fronte delle inesattezze con le quali è stato presentato questo presunto sgarbo diplomatico, di aggiungere un paragrafo sulle precedenze fra i presidenti delle istituzioni nella rappresentanza internazionale dell’Unione, tematica quest’ultima che pure ha meritato un approfondimento. E, ancora in tema di precedenze, un nuovo paragrafo illustra quelle tra i capi degli uffici consolari in un medesimo Stato e in una stessa circoscrizione.
In quarto luogo, nel quadro dell’obbligo di rispettare le leggi e i regolamenti dello Stato accreditatario, quale limite all’esercizio delle funzioni diplomatiche, è stata esaminata la questione della protezione dei dati trattati dalle missioni diplomatiche, alla luce dell’ambito di applicazione del regolamento (UE) 2016/679, in vigore dal maggio 2018.
In quinto luogo, va segnalato che tutta la parte sul diritto consolare è stata arricchita, tenendo conto del programma del concorso per collaboratore di amministrazione consolare, tuttora in svolgimento presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Al riguardo sia lecito osservare che gli argomenti proposti per le prove scritte, con riferimento agli “elementi di diritto consolare” e vieppiù le domande poste nelle prove orali appaiono sovradimensionati, soprattutto avendo presente la declaratoria dei contenuti professionali dei vincitori, che andranno ad occupare la fascia retributiva iniziale dell’area funzionale II.