La legge delega n. 78/2022 ha conferito al Governo la delega per l’emanazione di un nuovo Codice di contratti pubblici. In particolare, l’art. 1, primo comma, stabilisce che “Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più dec...
La legge delega n. 78/2022 ha conferito al Governo la delega per l’emanazione di un nuovo Codice di contratti pubblici. In particolare, l’art. 1, primo comma, stabilisce che “Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina dei contratti pubblici, anche al fine di adeguarla al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, e di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, nonché al fine di evitare l’avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate”.
L’art. 2, secondo comma, lett. n), della legge delega n. 78/2022 prevede che i decreti legislativi devono essere adottati nel rispetto, tra l’altro, del seguente criterio direttivo: “n) razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, al fine di rendere le regole di partecipazione chiare e certe, individuando le fattispecie che configurano l’illecito professionale di cui all’articolo 57, paragrafo 4, della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014”.
Nell’ambito del procedimento legislativo di emanazione del nuovo Codice è stato previsto anche un ruolo specifico del Consiglio di Stato, chiamato a redigere lo schema definitivo dell’articolato normativo, ai sensi dell’art. 1, quarto comma, della legge. delega.
Il 7.12.2022 il Consiglio di Stato ha trasmesso al Governo il testo definitivo dello schema, anche tenendo conto dei lavori del Tavolo Tecnico congiunto tra il Consiglio di Stato, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le altre amministrazioni interessate e rimesso al Governo per le proprie determinazioni.
Lo schema è strutturato in cinque libri: Libro I, relativo ai principi generali ai quali ci si deve attenere nell’affidamento degli appalti, alla digitalizzazione dei contratti, a programmazione e progettazione; Libro II, relativo alla disciplina dei contratti di importo inferiore alle soglie europee, ai soggetti, alle procedure di scelta del contraente, allo svolgimento delle procedure, all’esecuzione, ad alcune disposizioni particolari; Libro III, relativo all’appalto nei settori speciali; Libro IV, relativo alle concessioni e al partenariato pubblico-privato; Libro V, relativo a contenzioso, al ruolo dell’ANAC, con la previsione di alcune disposizioni di coordinamento.
Nella stesura dei contributi in materia di diritto dei contratti pubblici, gli autori hanno tenuto in considerazione le prospettive di riforma tracciate dallo schema.