L’evoluzione di strumenti finanziari sempre più complessi ha reso necessario, a distanza di dieci anni dalla prima direttiva MiFID, un aggiornamento delle disposizioni in materia focalizzando l’attenzione sull’effettiva cura del risparmiatore.
La disciplina contenuta nella d...
L’evoluzione di strumenti finanziari sempre più complessi ha reso necessario, a distanza di dieci anni dalla prima direttiva MiFID, un aggiornamento delle disposizioni in materia focalizzando l’attenzione sull’effettiva cura del risparmiatore.
La disciplina contenuta nella direttiva MiFID II e nel Regolamento MiFIR prevede, quindi, da un lato specifici obblighi informativi da parte dei prestatori di servizi di investimento verso i loro clienti e un’adeguata profilatura di questi ultimi, dall’altro regole precise per dirimere eventuali conflitti d’interessi tra le parti.
Le nuove disposizioni hanno, in definitiva, aggiornato e integrato la precedente disciplina a tutela dell’investitore al fine di garantire una maggiore trasparenza e stabilità dei mercati degli strumenti finanziari dettando regole specifiche in materia di Product Governance e di Product Intervention (con nuovi poteri di controllo per l’ESMA e le autorità di vigilanza nazionali). In particolare, le nuove norme sulla distribuzione e sulla consulenza al cliente incidono anche sulla realizzazione dei prodotti finanziari da parte della società-prodotto (Manufacturer), che dovrà operare avendo come priorità l’interesse dei clienti.
A livello nazionale la nuova disciplina MiFID è stata recepita dal D.Lgs. n. 129/2017 che ha apportato diverse modifiche al Testo Unico della finanza al fine di riorganizzare in modo sistematico, a livello di normativa primaria, le disposizioni vigenti.