È forse il dato istituzionale, tra i moltissimi messi in movimento dal crescente sviluppo del sistema sportivo negli ultimi decenni su scala planetaria, oggi, l’elemento cruciale. Da un lato appare il punto critico, catalizzatore delle molteplici tensioni di un sistema globalizzato. Ma dall’alt...
È forse il dato istituzionale, tra i moltissimi messi in movimento dal crescente sviluppo del sistema sportivo negli ultimi decenni su scala planetaria, oggi, l’elemento cruciale. Da un lato appare il punto critico, catalizzatore delle molteplici tensioni di un sistema globalizzato. Ma dall’altro può risultare il possibile elemento regolatore, lo snodo per lo sviluppo di un sistema sportivo rispettoso dei fondamentali valori che lo sport costitutivamente esprime e di cui proprio un sistema mondiale in debito di sostanza etica sembra reclamare l’affermazione.
Di qui il progetto di questo volume, il disegno di ripercorrere il profilo storico-politico dello sviluppo delle istituzioni sportive, inserendo la vicenda italiana, con le sue peculiarità, nel quadro europeo e internazionale. Il nesso sport-politica è stato messo a tema da grandi classici, a partire dal dato della costruzione dell’identità e dell’appartenenza alla comunità politica, come esperienza di civilizzazione ed anche terreno di strumentalizzazione e di produzione del consenso o di affermazione del dissenso. La storia dello sport è arrivata a produrre già alcune sintesi. Assai meno indagato, anche se non meno essenziale, risulta invece il processo di produzione istituzionale, tanto che si è potuto parlare di “ordinamenti giuridici sportivi”. Anzi, si è cominciato a farlo, in Italia, addirittura in piena epoca fascista, quando pure si voleva affermare il “totalitarismo” sportivo come riflesso di quello politico-istituzionale.
Lo sport invece richiamava una dimensione ulteriore rispetto allo stato – nazione: “l’osservanza della normazione sportiva – emanata da istituzioni internazionali – da parte sia degli stati che dei componenti degli ordinamenti giuridici statali”, ribadiranno i giuristi, è infatti essenziale per definire l’ordinamento sportivo.
Proprio tenendo conto del gioco di rispecchiamenti con la vicenda delle istituzioni politiche è necessario situarsi su un arco cronologico di medio periodo, quello della contemporaneità che affonda le sue radici nella prima metà del XIX secolo ed in una prospettiva internazionale.
È una dialettica di autonomia e di dipendenza. Istituzioni della società civile, le istituzioni sportive rivendicano la propria autonomia da ingerenze che cercano di imporre direttive. Titolari di funzioni via via sempre più rilevanti dal punto di vista e economico e in senso ampio politico, sono organicamente inserite nel sistema della governance. Diventano insomma un punto di vista particolarmente significativo per cogliere le forme e le antinomie dello sviluppo istituzionale, fino ai suoi intrecci sempre più evidenti con il sistema dell’economia e della comunicazione globalizzato.
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